Lo sviluppo del solare termodinamico: una risorsa alternativa!

L’energia solare è tra le fonti rinnovabili quella che presenta il maggiore potenziale di sviluppo: Europa mediterranea, Stati Uniti, Nord Africa, il Medio Oriente, Cina, Australia, in ogni parte del mondo questa tecnologia raccoglie sempre maggiori proseliti.

I numeri diffusi dall’Emerging Energy Research la primavera scorsa parlano da soli: circa 480 MW installati a livello mondiale, 1,2 GW in fase di costruzione e 13,9 GW in programma entro il 2014.

In Europa, nemmeno a dirlo, il primato spetta alla Spagna con poco più di 1 GW, ma anche l’Italia pare muoversi nella giusta direzione con la Regione Lazio a fare da volano. Infatti, già prima dell’estate i Presidenti di Regione, ENEA e Confindustria Lazio avevano firmato un accordo per la realizzazione di una centrale termodinamica da 35 MW, progetto che prosegue il suo iter a partire dagli studi di prefattibilità in base ai quali, alla luce di un’attenta analisi orografica e climatologica, è stata individuata un’area di circa 100 ettari, in provincia di Latina.

Se n’è parlato in occasione del convegno su “L’evoluzione del solare a concentrazione in Italia e nel Mondo” di Zero Emission Rome 2009, manifestazione durante la quale, proprio oggi, è stata anche resa nota la nascita della ANEST, l’Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica.

Come si legge in una nota ufficiale, l’associazione prende vita con l’obiettivo di “rappresentare presso le istituzioni gli operatori che già da anni operano nel Solare Termodinamico e promuovere la conoscenza delle tecnologie e delle opportunità legate allo sviluppo del comparto. In considerazione del vasto dibattito che l’opinione pubblica mondiale dedica all’ambiente e allo sfruttamento delle risorse rinnovabili per la produzione di energia, l’associazione ritiene importante richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle opportunità di crescita economica di cui il comparto è portatore. Opportunità in termini di infrastrutture, sviluppo industriale e occupazionale, ricerca scientifica, ottimizzazione delle soluzioni in vista dello sfruttamento delle risorse rinnovabili e dell’identificazione di sistemi per la continuità energetica”.

Insomma, attorno a questa tecnologia c’è un notevole interesse, sia a livello europeo che mondiale, legato al contributo che essa può dare alla diversificazione delle fonti energetiche e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, tanto che già nel breve termine si stima un mercato potenziale di 1.700 MW, pari a circa 5 miliardi di euro.

Importanti sarebbero anche le ricadute sul versante occupazionale. Per azzardare un confronto, si potrebbe fare riferimento all’evoluzione dell’eolico che in un periodo di 15 anni ha creato qualcosa come oltre 400 mila posti di lavoro, o a quella del fotovoltaico che, dal 2000 a oggi, ha creato 170 mila posti di lavoro, con la prospettiva di raddoppiarli nei prossimi 5 anni.

Fonte: Ilpannellofotovoltaico.com

Image by portici.enea.it

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *