L’Italia dice sì all’imprese del riuso e del riciclo

Imprese del riuso e del ricicloPer far fronte alla forte pressione fiscale, in Europa sta prendendo piede un nuovo ramo dell’economia, quello del recupero. Complici di questa inaspettata diffusione, la crisi economica, l’aumento dei costi dei materiali e di produzione e la divulgazione di una nuova e necessaria consapevolezza ambientale. Nonostante il suo netto ritardo, anche in Italia si sta sempre di più affermando il concetto di impresa del riuso e del riciclo, caratterizzato dalla raccolta e dalla vendita di tutto ciò che è usato. Tra gli oggetti più venduti, ritroviamo i mobili e l’antiquariato, l’abbigliamento (soprattutto vintage) e di libri. Le regioni italiane che si sono fatte protavoce di questa tendenza sono la Lombardia, con 489 imprese attive, il Lazio (448) e Toscana (389). Chi volesse approfondire l’argomento, può leggere qui.

La diffusione dell’economia del recupero non solo “alleggerisce” l’ambiente dalle tonnellate di rifiuti, ma favorisce anche la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto grazie all’insituzione di imprese sociali, nate er dare un’ulteriore possibilità di reinserimento a persone a rischio povertà, con problemi mentali, ex detenuti e disabili. Tra le realtà che meglio hanno interpretato tale impegno, ricordiamo il network Rreuse, che ad oggi conta oltre 22 membri in 12 paesi europei (come la catena belga Kringwinkel, eccellenza del settore dell’arredamento, e quella francese ENVIE, nota per le sue attività di recupero di apparecchiature elettroniche), grazie all’impegno di circa 40mila dipendenti a tempo pieno e di 110mila volontari. Per maggiori informazioni a riguardo, potete leggere qui.

Oltre alle più tradizionali inziative di raccolta e di ridistribuzione, la cultura del riciclo ha avuto ampia diffusione anche grazie al web, dove sono apparsi un numero elevetaissimo di piattaforme online basate sul principio del baratto. Un esempio è Reoose, un eco-store realizzato per risparmiare rifiuti all’ambiente attraverso il libero scambio di oggetti destinati alla discarica. Dalla tecnologia all’arredamento, dai videogiochi ai libri. Queste le tipologie di oggetti più barattati attraverso questa piattaforma, che ormai conta oltre 30.000 iscritti. Chi volesse saperne di più, può leggere qui.

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