Italiani più poveri: copa dell’inflazione non dell’euro

A dieci anni dall’euro siamo tutti un po’ più poveri, ma non è solo colpa della nuova moneta come in molti vorrebbero far credere.

E’ la conclusione di una ricerca effettuata da ‘Altroconsumo’ che in occasione del decennale della moneta ha analizzato la crescita dei prezzi nei beni di uso comune per gli italiani, rivelando che la colpa maggiore sta nell’inflazione.

Rispetto a dieci anni fa il potere d’acquisto degli italiani è sceso del 7%, la differenza cioè del rapporto fra l’inflazione,  che è cresciuta in questo periodo del 21%, e il reddito pro capite il cui incremento è pari al 14%. Di conseguenza si sono comportati anche i prezzi, con differenze anche sorprendenti e con una popolazione italiana che dovendo gioco forza fare economia negli anni si è fatta sempre più selettiva anche negli acquisti di tutti i giorni.

Sulla base dei dati Istat, Altroconsumo ha fatto rilevare come la crescita dell’inflazione sia stata in media del 2,3% annuo, con i prezzi che quindi dal 2001 ad oggi sono cresciuti di quasi un quarto. Il massimo rincaro nel biennio 2007-2008, quando in particolare salirono i generi alimentari e l’energia per l’aumento improvviso e molto spesso incondizionato dei prezzi relativi ai cereali e al petrolio. Ecco quindi di conseguenza la crescita dei prezzi nei consumi giornalieri: il pane è aumentato del 25,3%, i tabacchi e gli alcolici del 53%, così come l’acqua, mentre il gas è salito del 34%, i carburanti un punto in più col 35% così come i trasporti pubblici e quasi uguali sono stati gli aumenti per i rifiuti solidi urbani (+33%).

I rincari maggiori invece si sono registrati in settori dove, nonostante le offerte ‘low cost’ non c’è ancora una liberalizzazione vera e quindi le società di servizi fanno cartello. E’ il caso dei viaggi in nave (+147%), aerei (+61%), ma anche treni (+46%) e taxi (+34%). Di pari passo i premi RcAuto  addirittura lievitati in città come Napoli (+122%) e Palermo (+77%), mentre a Roma la spesa per assicurare moto e motorini è salita del 136% in dieci anni.

Ovviamente non sono da meno cose molto più comuni come la tazzina di caffè il cui prezzo è cresciuto a Roma del 35% (la media ora è di 0,85 euro) e del 18,5 a Milano dove costa in media 1 euro, oppure la pizza che a Bari ad esempio è aumentata del 45,2% e a Roma ‘solo del 20,2%. E ci sono anche beni che sono profondamente scesi di prezzo: i computer, con un –64% e i telefonini che addirittura vantano un –73%. Potere della concorrenza e anche di una tecnologia ormai a portata di tutti.

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