Istat: a gennaio inflazione sale al 2,1%

L’Istat comunica che a gennaio l’inflazione è salita al 2,1% su base annua (1,9% a dicembre 2010). “L’accelerazione dell’inflazione registrata a gennaio” – viene precisato – “risente delle tensioni sui prezzi dei beni, ed in particolare dei beni energetici non regolamentati e degli alimentari non lavorati”.

La variazione dei prezzi dei beni arriva al 2,5% e i maggiori incrementi congiunturali interessano i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,8%) e dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,7%), mentre si abbassano i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,4%).

L’Istituto Nazionale di Statistica lamenta poi “una persistente tendenza all’aumento per i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto” e segnala come – tra i capoluoghi di regione – Aosta (+4,0%), Bari (+2,7%) e Roma (+2,4%) siano quelli in cui i prezzi sono aumentati di più nell’arco di un anno.

In merito ai dati diffusi dall’Istat, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – presidenti di Federconsumatori ed Adusbef – affermano che “è estremamente grave la conferma del tasso in inflazione al 2,1%”. Questo andamento infatti “continua ad essere in piena contraddizione con la situazione in cui si trovano le famiglie“: dunque “di fronte all’insieme di dati che testimoniano la preoccupante condizione” del Paese, un tasso di inflazione a questi livelli “è francamente inspiegabile ed inaccettabile” e pertanto trattasi “dell’evidente dimostrazione che vi sono delle intollerabili speculazioni in atto, contro le quali è indispensabile intervenire con la massima determinazione”.

Infine, “ad aggravare ulteriormente le preoccupazioni circa questa grave situazione”, vi è anche il fatto che “tali dati risultano ancora sottostimati rispetto alle previsioni effettuate dall’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) relativamente alle ricadute dovute all’aumento di prezzi e tariffe nel 2011″.

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