Investimenti anti-crisi col Bot

Puntano su casa, titoli di Stato e terreni agricoli, gli investitori prudenti.
Sono questi infatti i “beni rifugio” che si piazzano prima dell’oro e dei buoni postali. L’investimento nella casa è considerato il più sicuro per difendere i risparmi (42% delle segnalazioni) seguito a distanza dai titoli di Stato come i Bot (14%) e dai terreni agricoli (12%). Solo dopo arrivano l’oro (9%) e i buoni postali (8%). E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Swg realizzata per verificare l’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale, divulgata in occasione del nuovo record minimo per i rendimenti dei Bot ad un anno. È infatti notizia odierna il rendimento a picco per i Bot: quelli annuali hanno toccato il minimo storico di 1,84% mentre quelli trimestrali sono scesi all’1,659%.

 
Secondo Coldiretti,

“con la crisi del sistema economico generale, nonostante una redditività agricola abbastanza modesta, la terra è considerato un interessante bene di investimento, al sicuro dalle rischiose fluttuazioni di altri mercati dei capitali. Dopo due anni di stabilità il prezzo della terra è tornato a crescere in misura significativa”.

Per l’organizzazione “il valore fondiario medio a livello nazionale ha superato la soglia dei 17.000 euro per ettaro, anche se è il risultato di una forte variabilità riscontrabile a livello territoriale: i terreni del Nord presentano valori medi più che doppi rispetto a quelli del Mezzogiorno e allo stesso modo i terreni di pianura, in media, sono valutati circa tre volte di più di quelli di montagna. Si parte dai mille euro all’ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro”.

 

Fonte: Soldiblog.it

 

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