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Francia nucleare in crisi per il caldo

08 Lug 2009
Carlet

centrale nucleare nogentLa Francia nucleare era andata in crisi per il freddo durante il rigido inverno scorso. E ora va in crisi per il caldo.

Si è sempre detto che esclusivamente le fonti rinnovabili ricavate dal vento e dal sole sono incostanti perchè legate agli eventi atmosferici. Direi che è il caso di fare entrare nel novero delle energie incostanti anche il nucleare.

Uno dei (tanti) problemi legati al funzionamento delle centrali nucleari è che serve un’enorme quantità di acqua per raffreddare i reattori. E quando è estate fa caldo, a volte tanto caldo, e l’acqua dei fiumi è scarsa.

La Francia nucleare era già andata in crisi per il caldo durante la terribile estate del 2003. E ora il bis ravvicinato: deve acquistare grandi quantità di energia elettrica dall’Inghilterra, e ridurre la potenza delle sue centrali nucleari.

La scorsa settimana in Francia la temperatura superava i 30 gradi. In 14 dei 19 siti in cui sono situate le centrali nucleari francesi si usa acqua dei fiumi (e non del mare) per raffreddare i reattori: bisogna che il loro involucro si mantenga al di sotto dei 50 gradi.

Dopo l’uso l’acqua viene restituita al fiume, ovviamente riscaldata. Per legge non deve superare i 24 gradi: uno strappo alla regola – ammesso restituire al fiume acque fino alla temperatura di 30 gradi – fu concesso solo durante l’estate del 2003.

I giorni più caldi dell’anno coincidono sia con una ridotta portata dei fiumi, sia con una maggiore richiesta di energia elettrica per far funzionare i condizionatori delle case.

Così la scorsa settimana, secondo il Times, nonostante la forte richiesta di energia elettrica, la Francia ha dovuto far funzionare la sua batteria di centrali nucleari solo a poco più di due terzi della potenza abituale.

Sul Times on line Francia nucleare in crisi per il caldo

Fonte: Blogeko.libero.it

centrali nucleari, Energia e Ambiente, energia nucleare, Fonti Rinnovabili, Francia



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