Famiglie italiane e risparmio energetico

Tutti siamo chiamati a dare un contributo per concorrere al risparmio delle risorse, in particolare quelle energetiche. Tecnoborsa ha realizzato un’indagine molto interessante per indagare sull’informazione, il grado di consapevolezza, gli interventi effettivi e i comportamenti abituali delle famiglie italiane.

Il risultato di questa nuova indagine rileva che il 98,6% degli intervistati dichiara di seguire in casa comportamenti virtuosi, volti a risparmiare energia; dunque, il grado di sensibilizzazione è elevatissimo e si va dallo spegnere le luci degli ambienti quando si esce da una stanza (88,7%), all’utilizzo di lampadine a basso consumo (71,9%), all’acquisto di elettrodomestici che consumano meno (56,7%), fino allo spegnere gli apparecchi invece di lasciarli in stand-by (54,8%), all’installazione di vetri termici (45,9%) e all’adozione di valvole termostatiche sui termosifoni (24,6%).

Di questa indagine Tecnoborsa 2008 – realizzata dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare – snoccioleremo accuratamente i dati dopo il continua.

Rispetto alla domanda più specifica sul grado di conoscenza delle fonti energetiche rinnovabili, si incontra un 53,2% di risposte affermative che, unite al 17,1% che risponde di sì parzialmente, denota un notevole interesse verso il problema della produzione di energia.

Un ulteriore discorso merita il livello di conoscenza delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico al 55% e/o per le ristrutturazioni al 36% ma con un buon 30% circa che dichiara la propria ignoranza, a fronte di un 53,5% che è a conoscenza di entrambe, di un 7,9% che conosce solo le prime e un 5,8% che conosce solo le seconde.

Negli ultimi anni, il 12,4% delle famiglie intervistate ha dichiarato, inoltre, di aver eseguito almeno un intervento volto al risparmio energetico.
Andando a vedere nel dettaglio il tipo di interventi effettuati, è emerso che

  • l’86,7% ha eseguito lavori per la riqualificazione e la riduzione del fabbisogno energetico della propria abitazione;
  • il 53,8% ha fatto interventi sull’involucro dell’edificio per la riduzione delle dispersioni;
  • il 34,6% per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda
  • il 33,2% per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale per installare caldaie a condensazione.

Da un focus sulla prima tipologia di lavori volta alla riduzione del fabbisogno energetico, risulta che

  • l’87,7% delle famiglie ha apportato modifiche sull’impianto di riscaldamento;
  • il 44,1% sull’illuminazione;
  • il 33% sul raffreddamento
  • il 27,6% sulla ventilazione della propria casa.

Per quanto riguarda la seconda tipologia, la riduzione delle dispersioni dell’edificio,

  • il 51,9% degli intervistati ha sostituito gli infissi;
  • il 48,1% ha effettuato interventi di coibentazione delle pareti e dei solai e, infine,
  • il 42,6% ha installato vetri a isolamento termico alle finestre.

La spesa media sostenuta è stata pari a € 6.654, così ripartita:

  • il 49,8% ha speso meno di 2.000 euro;
  • il 24,3% ha speso tra i 2.000 e i 4.999 euro;
  • il 15,6% ha speso tra i 5.000 e i 14.999 euro;
  • il 6,6% tra i 15.000 e i 49.999 euro e, infine …
  • il 3,7% ha speso dai 50.000 ai 180.000 euro.

Il Presidente Giammaria di Tecnoborsa ha commentato, asserendo che è molto interessante verificare il ricorso delle famiglie agli incentivi del 55% previsti per legge:

  • il 45,2% dichiara di aver usufruito o pensa di usufruire delle agevolazioni fiscali,
  • mentre solo un 15,3% non sa se vi farà ricorso.
  • Il restante 39,5%, formato da coloro che non hanno fatto ricorso agli incentivi, hanno così motivato la loro scelta:
    • il 40,3% non ne era a conoscenza;
    • il 35,3% non li ha ritenuti convenienti e
    • il 24,4% ha giudicato l’iter burocratico troppo complicato.

Per quanto riguarda nello specifico le ristrutturazioni, risulta che nel 2006 il 9,9% delle famiglie ha eseguito lavori di ristrutturazione parziale o totale all’interno della propria abitazione, mentre nel 2008 c’è stata una flessione – determinata senz’altro dalla crisi economica che attraversano le famiglie – per cui il valore è dell’8,7%.

Ma, tra coloro che hanno ristrutturato nel 2006, il 15,8% ha fruito degli incentivi statali del 36%, mentre nel 2008 il tasso è salito sensibilmente al 26,4%.
Resta, comunque, una larga fetta di famiglie che, per vari motivi, non ha fruito degli incentivi:

  • il 39,1% ammette di non conoscerli,
  • il 32,8% non vi rientrava,
  • il 14,1% non li ha trovati convenienti e altrettanti hanno incontrato difficoltà nell’iter burocratico, anche se ancora una volta i giovani risultano i più attivi nell’usufruire dei contributi statali.

Concludendo, Valter Giammaria ha affermato che:

“Fino al 2010 gli incentivi fiscali sono stati confermati anche dalla Finanziaria 2008, dunque l’auspicio è che sempre più famiglie accedano a tali agevolazioni, dato l’andamento abbastanza favorevole degli anni precedenti ma senz’altro sarebbe necessaria una maggiore informazione”.

Via: Tecnoborsa

Fonte: 100ambiente.it

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