Si tratta di una vera fabbrica di diplomi falsi, quella scoperta dalla Guardia di Finanza nel Nolano, un business capace di generare fino a dieci milioni di euro l’anno. A finire nell’occhio del ciclone è stata la scuola Luca Pacioli di Nola, a rischio i diplomi di 550 ragazzi che solo pochi giorni fa hanno sostenuto la prova scritta, ma nell’indagine sarebbero coinvolti almeno altri due istituti. Le fiamme gialle hanno portato alla luce la pesante truffa all’istruzione e alla cultura italiana: solo negli ultimi due anni, duemila “studenti” da tutta Italia si sono recati in Campania per sostenere gli esami di maturità, una semplice formalità dal momento che il diploma l’avrebbero avuto già in tasca per un costo medio che va dai cinque agli ottomila euro, diecimila con viaggio e gita inclusa.
Le richieste per i diplomi falsi sono giunte sopratutto dal Nord, sconvolgenti sono le intercettazioni pubblicate stamane dal quotidiano La Repubblica “Quante domande, facciamola finita. Lo sanno tutti come funziona, no? Mi sono iscritto qui a Nola perché da noi sappiamo che se ti iscrivi giù al Luca Pacioli, non hai problemi. Paghi. Non frequenti, nessuno ti rompe. Alla fine dell’anno copi il compito e prendi il tuo bel diplomino.” Questa volta però per i truffatori le cose non sono andate lisce come al solito, ad assistere all’ultima prova scritta c’erano proprio gli uomini della Guardia di Finanza che hanno provveduto, tra l’altro, a interrogare i maturandi.
La fabbrica di diplomi falsi è indagata come una vera e propria associazione a delinquere, coinvolte in questa prima inchiesta sono anche le scuole Vittorio Emanuele di Nola e l’Achille Lauro di Torre Annunziata. Inevitabile la dichiarazione del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che ha definito la vicenda molto grave “Si faccia piena luce sul caso, sul quale il ministero e l’Ufficio scolastico regionale stanno facendo approfondite verifiche.”
