Allarme Italia: disoccupazione al 13%

Record disoccupazioneNumeri allucinanti, così il premier Matteo Renzi ha definito i nuovi dati pubblicati dall’Istat. Il rapporto sullo stato della disoccupazione italiana è impietoso: mai peggio di così dalla fine degli anni Ottanta. È una situazione che non si può spiegare soltanto con gli effetti della crisi economica, e le cui responsabilità vanno cercate anche nella scarsa efficienza della politica. Più di tre milioni di disoccupati, per un numero che non accentua a scendere. La situazione richiede un immediato intervento, ed è proprio quello che ha promesso Renzi.

Il Governo che ha promesso una riforma al mese, partirà con il provvedimento Job Act. Un piano rivoluzionario che coinvolge il mondo del lavoro e che piace a larga parte della sinistra italiana. Il piano di Renzi mira proprio ad abbattere il picco della disoccupazione, a incentivare l’assunzione e l’inserimento del mondo del lavoro dei giovani. Politicamente, il provvedimento ha buone possibilità di essere approvato presto dal Parlamento. E per il bene dell’Italia non potrebbe essere altrimenti: a oggi si conta un tasso di disoccupazione pari al 12,9%, che equivale a ben 3,3 milioni di italiani costretti in casa senza un lavoro. La priorità è invertire la tendenza: non solo negli ultimi anni si sono persi milioni di posti di lavoro, ma nel solo 2013 si sono contati 478mila licenziamenti.

Chi parlava ottimista di un 2013 come l’anno di uscita della crisi, i dati forniti dall’Istat espongono una versione diversa degli eventi. Il dramma lo vive quella che è stata definita la “generazione lavoro mai”, la disoccupazione dei giovani under25 è ai massimi storici, al 42,4%. Non possiamo che sinceramente sperare a prossime ed efficaci riforme.

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