Pensioni: dal 2011 verrà tagliata una delle due finestre di uscita

Come in ogni situazione, quando bisogna recuperare dei soldi, si stringono i conti, così il governo ha intenzione di dimezzare le “finestre” di uscita relative alla pensione di anzianità e quella di vecchiaia nel corso del prossimo anno.
E’ l’unica soluzione per riportare in cassa ogni anno circa 1,6 miliardi di euro.
La conferma è arrivata ieri dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che ha sottolineato che il provvedimento entrerà in gioco solamente dopo che saranno maturati i requisiti.

Brunetta sottolinea come il ritardo di qualche mese sulla decisione di chi avrebbe voluto andare in pensione non sia una cosa poi così difficile da sopportare.
Rimane in piedi, in ogni caso, una soluzione alternativa, che riguarda lo stop della finestra di uscita per le pensioni di anzianità già da luglio, potendo contare su un risparmio anticipato di oltre 800 milioni di euro.
Attualmente, nel sistema italiano, esistono due finestre di uscita ogni anno relative alle pensioni di anzianità: la prima a giugno, la seconda a luglio.
Dal 2011, una delle due finestre verrà bloccata: quindi chi avrà i requisiti dalla sua parte, dovrà attendere altri sei mesi prima di andare in pensione.
Ad esempio, nel 2010, i requisiti per andare in pensione sono rappresentati dalla “quota 95”, ovvero la somma tra l’età anagrafica e contributiva, con almeno un età pari a 59 anni.

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