La nuova aliquota spinge a comprare titoli di Stato

Uno degli effetti previsti dalla nuova manovra finanziaria del Governo sarà quello di porre anche nuove regole sui risparmi degli italiani. Sono infatti in arrivo le nuove aliquote sui ‘proventi da attività finanziarie’, anche se entreranno in vigore solo dal prossimo gennaio, e che andranno ad incidere sui rendimenti netti di alcuni strumenti di risparmio.

La legge prevede sostanzialmente che i proventi da attività finanziare dal 1° gennaio in poi vengano tassati al 20%, con la sola eccezione di quelli derivanti dal possesso di titoli di Stato e strumenti assimilabili, per i quali l’aliquota rimarrà quella attuale, ossia al 12,5%.  Nessun cambiamento quindi per i titoli di Stato italiani ed esteri, così come i buoni fruttiferi postali. In particolare per i titoli del Tesoro il prelievo del 12,5% sarà applicato soltanto sulla cedola.

In concreto significa una selezione dei prodotti con alcuni che risulteranno penalizzati dalla novità. Facendo un esempio concreto se attualmente l’investimento in un obbligazione societaria rendeva il 4,5% lordo e soprattutto risultata conveniente visto che la tassa era solo del 12,5%, con l’aliquota al 20% offrirà un rendimento netto del 3,6% (mentre con la vecchia aliquota era del 3,93%) e sarà quindi meno redditizio rispetto ad un titolo di Stato dal rendimento lordo magari inferiore, ma che al netto risulterà più remunerativo.

Quindi sarà un incentivo in più per investire in titoli di Stato, così come nei conti deposito e in particolare quelli vincolati con tassi d’interesse più alti che oggi arrivano fino a punte del 4,57% lordo: oggi arrivano fino a punte del 4,57% lordo (per due anni). Quindi al netto delle imposte nelle tasche degli investitori resterà un rendimento netto del 3,7% (contro un 3,4% che pagava prima con l’aliquota del 27%).

Anche altre forme di investimento come le azioni, i dividendi, gli Etf, i certificati e i fondi comuni d’investimento subiranno un aumento dell’aliquota. Ma il nuovo regime fiscale non sarà applicato a tutti gli investitori; al momento è previsto che varrà soltanto per le persone fisiche e alcune tipologie di Enti.

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