Tassi usura e soldi bloccati: le banche restano ferme

Da una parte le regole per i soldi che ci sarebbero e tornerebbero a dare respiro a molte famiglie oltre che aziende alle prese con prestiti e mutui. Dall’altra la rigidità delle banche che a tutt’oggi non hanno ancora sbloccato quei 209 miliardi di euro concessi non più tardi del mese scorso dalla BCE.

E in mezzo, le nuove regole dei tassi di usura.

E allora partiamo proprio da queste ultime, visto che la Banca d’Italia ha appena comunicato i valori validi per i prossimi tre mesi. Si tratta del tetto massimo di interesse da applicare ad operazioni di mutuo, così come a prestiti personali, carte di credito, cessioni del quinto e molte altre operazioni finanziarie. Se superate, l’operatore finanziario può essere perseguibile per legge perché paragonabile ad un usuraio.

Le nuove quote per il prestito personale hanno un tetto massimo del 19,15% per importi fino a 5 mila euro e del 16,95% oltre tale somma. Sulle carte di credito revolving non possono superare il 25,13% di tasso fino a 5 mila euro di fido e il 19% per importi superiori. I mutui ipotecari prevedono un interesse massimo del 9,85% per le operazioni stipulate a tasso fisso e dell’8,28% per quelle a tasso variabile. Infine le cessioni del quinto, che sia dello stipendio o della pensione si devono attestare al 20,31% per richieste fino a 5 mila euro e al 17,81% oltre tale importo.

Detto questo, tutto quei soldi che gli istituti bancari potrebbero tranquillamente erogare, visto che

Solo a dicembre (per i dati diffusi l’altro giorno da Bankitalia), i prestiti della Bce agli istituti del nostro Paese sono cresciuti di 56 miliardi rispetto ai 153 di novembre. Come a dire che ci sono montagne di euro non immesse nell’economia reale.

Gli istituti fanno melina, dicendo che gli effetti dell’operazione messa in piedi il mese scorso non si vedranno prima di qualche mese e quindi a chi chieda un prestito saranno applicati ancora garanzie e tassi maggiori. E in tutto questo per ora il governo Monti sembra avere altre grane da risolvere. Però se pensiamo che i tassi per i mutui di una casa possono arrivare anche al 9,8% c’è davvero di che riflettere.

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