Mutuo a Tasso Variabile: quanto conviene stipularne uno?

Mutuo a tasso variabile: quanto conviene oggi accenderne uno? Come abbiamo più volte sottolineato nel corso dei nostri articoli, chiedere un mutuo oggi non è un’impresa facile. Data la crisi economica in cui versa l’Italia, numerosi sono i cittadini in condizione di indigenza, e per tanti di loro indebitarsi per 30 anni rappresenta un serio pericolo.

Il rischi aumenta, come è facile immaginare, se si tratta di un mutuo a tasso variabile, in quanto i  parametri di maggiorazione (spread) rischiano di elevarsi fino a 4 o 5 punti percentuali portando ad un consistente aumento dell’importo delle rate.

Oggi, infatti, i mutui a tasso variabile, non scendono  al di sotto della soglia del 4,5% (parliamo di quelli più convenienti immessi sul mercato) mentre invece quelli a tasso fisso rimangono stabili sul  6%, data la differenza, un consumatore è portato quindi a pensare che quelli a tasso variabile siano più convenenti rispetto a quelli a tasso fisso.

Eppure, come citava un vecchio detto popolare: “Non è tutto oro quello che luccica”. il problema infatti, risiede nella composizione del tasso: ad un parametro di indicizzazione piuttosto basso le banche applicano uno spread particolarmente elevato.  Quindi, nel momento in cui si verificherebbe, (cosa molto probabile) una crescita del parametro di indicizzazione, gli interessi del mutuo e la relativa rata da pagare, potrebbe subire un notevole  netto aumento.

Nel caso in cui l’Euribor, ad esempio, dovesse salire fino a quota  3%, un mutuo di 100 mila euro a 20 anni potrebbe subire rincari pari a 150 euro, mentre, nel caso in cui si dovesse superare il 3%, si rischia invece un aumento di oltre 240 euro. Calcolando che negli anni scorsi l’Euribor ha subito impennate pari al 5,55 punti percentuali i mutuatari che scelgono di accendere un mutuo a tasso variabile oggi, rischiano davvero grosso!

Stipulare un mutuo a tasso variabile oggi conviene? La risposta purtroppo sembra essere quindi negativa.

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