Commissione Massimo Scoperto: Cosa Cambia?

Sta oramai per divenire effettiva la nuova regola che ha sostanzialmente modificato “la commissione di massimo scoperto” che, in seguito al varo della Manovra Monti, non potrà oltrepassare un tetto massimo stabilito e valido per ogni istituto di credito operante in Italia.

Cosa cambierà in seguito al varo della Manovra?

In seguito all’introduzione della nuova norma sul Massimo Scoperto, verrà introdotto un limite sul costo dell’apertura di credito in conto corrente, la cui commissione non potrà superare i 0,50 punti percentuali (a trimestre) dell’intera somma depositata dal correntista, anche se non utilizzata.

Ricapitolando, per ogni conto con un fido di 5 mila euro, un correntista trimestralmente dovrà pagare una commissione pari ad un massimo di 0,50%, aldilà dell’uso che il conterrists fa del credito a disposizione.

Nel momento in cui, invece, sul conto corrente non sia stato abbinato nessun contratto di apertura di credito in conto (oppure nel caso in cui si verifichi uno sconfinamento rispetto al limite preventivamente autorizzato nel contratto) il correntista rischia di ritrovarsi a pagare una somma non predeterminata in maniera univoca ma variabile ed indefinita. In questo caso, infatti, la cifra da pagare non verrà stabilita dal Cicr e potrebbe rivelarsi in realtà particolarmente salata.

Bisogna perciò dimenticare, e quindi archiviare, le vecchie regole varate dal Tesoro nel lontano 2009 le quali prevedevano che per applicare il massimo scoperto bisognava lasciar perdurare il rosso per un massimo di 30 giorni e il cliente doveva essere titolare di un’apertura di credito in conto corrente.

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