Azioni, Bot e Btp: in banca costano troppo

Va bene investire i propri risparmi, ma alle volte i costi di gestione si sono fatti decisamente pesanti. Lo conferma ancora una volta una recente inchiesta di Corriereconomia che attesa come mantenere Btp, Bot, azioni e obbligazioni stia diventando sempre più un’impresa.

Il costo maggiore  è decisamente per Bpt, pari al 42,11% mentre poco meno si spende per le azioni (41,24%) e i Bot (25,30%). Così, per fare un esempio pratico, chi abbia 10mila euro in Bot annuali con un rendimento lordo del 2% dovrà pagare alla banca in media 51 euro all’anno, cioè praticamente un quarto di quanto avrebbe guadagnato, mentre chi ha 10 mila euro in Btp con rendimento del 3%, dovrà spendere 154 euro su 300, ossia più di metà della resa. E ancora chi ha 25mila euro in azioni italiane dalla resa pari al 4,5%, dovrà pagare un totale di 464 euro all’anno su 1.125.

L’inchiesta, svolta dagli esperti dell’Università Bocconi, ha analizzato i costi delle sei maggiori banche italiane, ossia Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bpm, Bnl e Gruppo Ubi. Praticamente buona parte del guadagno tra commissioni di compravendita, tenuta del deposito titoli, ed eventuali altre spese, come ad esempio l’invio della documentazione o l’accredito del rimborso, va a finire nelle casse degli istituti bancari.

Ad esempio la pratica per aprire e tenere un deposito in azioni ha costi che partono da circa 95 euro in media all’anno e possono arrivare anche ai 125 euro di Bpm. Inoltre incidono molto le  commissioni per la compravendita dei titoli, visto che in media si paga lo 0,63%, con un minimo di 10,40 euro per acquistare e vendere i Btp, anche se la più cara é Mps che richiede l’1,25%, mentre il tasso è dello 0,71% (con un minimo di 15,30 euro) per le azioni.

Uno dei metodi per risparmiare può essere la compravendita di titoli online. Intesa Sanpaolo ad esempio chiede lo 0,24%, con un minimo di 3,5 euro, per ogni transazione azionaria via Internet, mentre allo sportello è chiesto lo 0,6%, con minimo di 8 euro.

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