Rifiuti e sfalci, il riciclo intelligente

Ormai l’arte del riciclo coinvolge tutto, così come da tutto si cerca di ricavare energia pulita. E’ il senso anche di un nuovo progetto che vede la produzione di acqua dai rifiuti, anche se ovviamente non potrà essere utilizzata per bere o cucinare, ma comunque andrà benissimo per lavare, per alimentare lo sciacquone o ancora per innaffiare piante e prati.

Merito di un sistema basato sui batteri. In pratica si monta una cisterna munita di un filtro all’interno del quale sono contenuti dei batteri capaci di inglobare ogni tipo di sostanza. Questi batteri quindi assorbono ogni tipo di rifiuto e producono come prodotto di rifiuto un liquido inodore e cristallino che viene poi depositato in un contenitore e che può esser prelevato ed utilizzato per svariate funzioni.

Un progetto nato e sviluppato in Corea e reso più efficace in Italia dall’azienda Eco Wizche, che assicura le sue ottime potenzialità per l’irrigazione di questa acqua, considerando anche la forte carica fertilizzante già naturalmente presente all’interno di questa speciale acqua. Inoltre può produrre un forte risparmio, che andrà ad ammortizzare in breve tempo la spesa sostenuta per acquistare l’impianto.

Eventualmente è previsto anche l’affitto, pagando quindi solo un canone mensile che in ogni caso ridurrebbe i costi in bolletta. In pratica si potrà ottenere una produzione pari a mille litri per una tonnellata di rifiuti. Quindi per una singola famiglia può essere poco, ma immaginate cosa può voler dire per un condominio nel corso di un anno. Per chi volesse maggiori dettagli

E a proposito di riciclo intelligente, dalla Florida University arriva una ricerca capace di rivoluzionare il mondo della plastica biodegradabile, problema molto sentito anche in Italia visto che nell’ultimo anno le borse sono state praticamente tutte sostituite da quelle in tela o in altro materiale. Secondo lo studio portato a termine dai ricercatori di questo ateneo, sarebbe possibile utilizzare gli sfalci di erba da giardino (ossia tutto il materiale che deriva semplicemente tagliando il prato o potando le piante) per produrre plastica biodegradabile al 100%.

Anche in questo caso a venirci in aiuto sarebbe un batterio, il Bacillus coagulans strain 36D1, capace di produrre acido lattico consumando soltanto carboidrati vegetali, e questa produzione di acido lattico sarebbe ancora più efficace aggiungendo al processo del carbonato di calcio. Una scoperta che quindi cancellerebbe i materiali derivati dal petrolio e al contempo creerebbe un riutilizzo intelligente di materie che sono di scarto. Ecco tutti i particolari

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