Inflazione boom, stangata da 1.300 euro

Una volta è colpa della benzina, un’altra del maltempo. Ma la sostanza è che i prezzi di molti beni di consumo comune hanno subito anche nei primi due mesi di questo 2012 aumenti spesso ingiustificati, portando così l’inflazione ad un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti di febbraio 2011.

Sono questi gli ultimi rilevamenti Istat, secondo la quale l’inflazione acquisita per il 2012 è pari all’1,9%. L’aumento è derivato da quello del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+4,2%, dal +3,9% di gennaio 2012), che è stato compensato solo parzialmente dal calo di quello dei servizi (+2,2%, dal +2,3% del mese precedente). Inoltre a febbraio i prezzi dei prodotti che fanno parte del cosiddetto ‘carrello della spesa’, ossia quelli di utilizzo comune, sono saliti del 4,5% su base annua.

Andando più nel dettaglio  dei singoli prodotti, nel campo dell’energia oltre a benzina e diesel è cresciuto anche quello del gas naturale (+15,6% in termini tendenziali) e del gasolio per riscaldamento (+14,4% su base annua). Ma non va meglio per quello che riguarda gli alimentari, a partire dagli ortaggi (+8,6 per cento) i cui prezzi sono cresciuti per effetto del maltempo invernale e ovviamente anche della speculazione.

Come ha fatto notare Coldiretti si sono registrati aumenti significatici anche per i prezzi del pesce fresco di mare (+5,7 per cento) ma pure per quello fresco di allevamento (+8,9 per cento), così come per la carne bovina (+ 2,7 per cento), per la pasta (+2,3 per cento) e soprattutto per il caffè (+14,7 per cento) mentre sono diminuiti i prezzi della frutta (-2,4 per cento). E la situazione potrebbe peggiorare nel 2012 complice l`aumento delle aliquote Iva previsto per ottobre che con il passaggio dal 21 al 23 per cento andrà a colpire alcuni prodotti di largo consumo come l`acqua minerale, la birra e il vino.

Sono insorte subito le principali associazioni di consumatori, a partire da Adusbef e Federconsumatori: “Con l’inflazione a questi livelli la stangata sarà di oltre 1.305 euro nel 2012 a famiglia, di cui solo nel settore dell’alimentazione e delle bevande ben 247 euro. Aumentare l’Iva  sarebbe un’operazione del tutto controproducente e dannosa”.

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